Una mattinata all'arena. Finale Regionale 2015 Bataille de Reines

Domenica 18 Ottobre 2015.

Il grande giorno tanto atteso dagli allevatori e dagli “afecionados” è finalmente arrivato. Dopo un’intera stagione di combattimenti iniziati nella tiepida primavera, in arene verdeggianti e fiorite per poi passare alle calde e afose eliminatorie estive e infine terminate in uggiose e piovose giornate autunnali .

La Finale Regionale inizia per tutti presto al mattino, dopo notti insonni e pensierose, una vigilia tormentata tipo quella di un studente nelle indimenticabili notti prima degli esami.

Dalle Valli laterali scendono, come il sangue nelle vene verso il cuore pulsante della manifestazione, già di buon ora camion e trattori condotti da allevatori e allevatrici carichi di Reines strigliate e coccolate come vere modelle.

Il piazzale dell’arena Croix Noire diventa il centro di qualcosa di speciale e magico, l’abbaiare dei cani del vicino canile viene interrotto dal rumore dei primi motori, dal suono delle campane delle Reines, dalle tossi nervose di alcuni allevatori che han pesato e ripesato le loro protette ma hanno paura che come si dice in gergo “passino di peso”.

Pian pianino si riempe il parcheggio , l’aria fredda e umida si riempe del profumo di caffè del vicino bar e di soffritti dei padiglioni gastronomici, la gente arriva da ogni parte della Valle, dal vicino Canavese, dal Vallese , dalla Savoia e dalla regione della Chartreuse , voci in patois , in piemunteis, in francese e in italiano si mescolano e si uniscono in questa piccola- grande e unica passione per la Batailles de Reines che accomuna gente di ogni età e classe sociale.

Rituali e gesta che si ripetono: l’apertura del portellone del camion, il distacco della “ cavessa”, mani segnate dal duro lavoro , bidoni pieni di catene spazzole e striglie, sacchi di mangimi, balle di fieno, borse piene di cibo preparati da moglie e fidanzate il giorno prima o presto all’alba, bottiglie di vino, di quello buono perché oggi non è un giorno come tutti, oggi è il giorno della Regionale.

Reines scendono dai gradini dei camion mugulanti e lucenti, apparendo come modelle nere che spiccano tra il bianco di una giornata nuvolosa ma fortunatamente non piovosa.

Bambini assonati, fieri con i loro bastoni seguono le loro Regine verso l’operazione della numerazione e della pesatura, nei loro occhi lucidi il sogno di poter ritornare a casa con un campanaccio o addirittura con un "bosquet ".

Il piazzale dell’arena si riempie sempre di più, capelli grigi ricoperti da berretti e capellini di ogni genere, zaini sulle spalle, coperte colorate per occupare i posti sugli spalti, scambi di buongiorno, saluti e schiamazzi, risi e abbracci, strette di mano e baci, pronostici e osservazioni su’ pesi e corna, genealogie ripetute a memoria e per sentito dire a volte confuse e inesatte per la foga e l’emozione di saperne di piu' di tutti.

Libretti con numeri e immagini di Reines, visi ansiosi e tesi, sigarette accese e fumate in modo nervoso, ansie, paure e apprensioni.

Speranze di vittoria nascoste da scaramantiche risposte si alternano a falsi elogi delle eventuali avversarie.

Sguardi che s’incontrano , discorsi sul tempo, ricordi di persone che oggi non ci sono più e all’arena c’erano sempre.

Puzza di letame che oggi sembra meno fastidiosa del solito, profumo di salciccia alla piastra, crauti e cipolle.

Tavole imbandite di salumi e formaggi, pentole a pressione ripiene di spezzatino con piselli e patate, lingue al verde, uova soda, torte salate, dolci e leccornie di ogni tipo, stiamo vivendo una forte crisi ma come dicono i vecchi " il corpo non deve patire".

Questa è la Regionale: poesia che si respira, si vede, si annusa, si assapora nella più grande, genuina e bella festa degli allevatori valdostani.

Vi propongo alcune foto che ho fatto al mattino spero che siano di vostro gradimento. Merci Daniele Ronc.

Testi e foto di Ronc Daniele.